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Devastante alluvione

24 Febbraio 2022

Domenica 20 febbraio 2022, zona indigena guaranì della Bolivia: la pioggia è benvenuta in questa epoca dell’anno perché rafforza il raccolto e rinfresca l’aria estiva afosa. Quest’anno, dopo un lavoro coordinato tra le varie famiglie e
l’agronomo Noè, i terreni comunali stanno crescendo bene, il mais “es lindo” ci raccontava Noè pochi giorni prima…
I bambini giocano fuori nei cortili delle case rinfrescandosi con la pioggia che cade copiosa da ore … il papà, Juan De Dios sente strani rumori, l’aria si fa pesante e ad un tratto l’acqua raggiunge metri d’altezza, afferra uno, due bimbi
e poi gli altri li vede sparire assieme alla colata di fango che trascina tutto ciò che trova lungo il suo cammino … il rigagnolo, che normalmente affianca la comunità, dai 2 m di larghezza ha raggiunto la sponda opposta della valle. "Ora è una voragine di circa 200 m", ci racconta Noè due giorni dopo.

Le 10 comunità attorno a Ñaurenda sono state colpite da un’imponente colata di fango improvvisa che ha raggiunto altezze impressionanti. Il numero di morti e dispersi (varie decine) non è ancora chiaro per le difficoltà di accesso alla zona. Noè visibilmente scosso ci ha chiamato raccontando i fatti incredibili: bambini travolti dalla forza dell’acqua sotto gli occhi dei genitori, animali scomparsi e seppelliti dal fango, depositi di mais accartocciati e ammucchiati completamente distrutti … il telefono squilla e c’è chi segnala che a 130 km a valle è stato
ritrovato un corpo, è la figlia del capitano (mburuvicha).

A Ñaurenda e Mokomokal le famiglie hanno perso tutto, casa, animali, campi, raccolti, depositi di sementi, documenti. Le infrastrutture ottenute e costruite con tanta fatica come la rete d’acqua potabile, l’elettrificazione e i centri comunitari spazzate via!

Altre comunità della zona Guaranì hanno subito pure molti danni, decine di casse di api, tubature dell’acqua potabile, sistemi d’irrigazione travolti dalla piena. Le vie d’accesso che hanno contribuito negli ultimi anni a favorire uno sviluppo e un intercambio costruttivo sono in pessime condizioni, pure il ponte che attraversa il fiume “Saladito” è quasi intransitabile.
“Mi sento molto coinvolto, dice Noè, perché so quanto è costata la conquista di queste opere, lavoro di anni andato in fumo”.
Noè sta coordinando strettamente con le autorità e le varie brigate di primo intervento per allestire il registro delle famiglie colpite, un inventario delle infrastrutture distrutte ma anche nel recupero delle salme e del sostegno morale. I suoi figli con altri giovani di Entre Rìos (comunità a 70 km dal disastro) hanno promosso una raccolta di beni di prima necessità: vestiti, coperte e cibo offerto dalle donne del mercato locale recandosi poi sul posto per la distribuzione alle vittime.

Guardare al domani è un grande punto interrogativo, a medio e lungo termine ancora più complesso, soprattutto per noi che viviamo in un mondo dove gli aiuti statali e gli interventi in caso di catastrofe sono un dato di fatto e quasi tutto ciò che abbiamo è coperto da assicurazioni di ogni genere.

Fondo d’emergenza urgente

Il GSGB che da quasi 30 anni accompagna il cammino di sviluppo delle comunità Guaranì della zona di Entre Rìos, vi invita in questo devastante momento a sostenere finanziariamente un intervento umanitario d’urgenza. Il fondo raccolto sarà gestito dal comitato direttamente con il coordinatore Noè e la dirigenza del popolo Guaranì (APG).
Il contributo è da versare sul CCP: Gruppo di Sostegno ai Guaranì della Bolivia
IBAN CH89 0900 0000 6500 7653 9 con la dicitura: emergenza alluvione

Leggi Yayora dedicato all'emergenza, con altre immagini.